MUSSINI: l’origine della tradizione

 

L’azienda nacque nella primavera del 2001, da un’idea dei due attuali titolari, Giorgio e Gabriele, ma in realtà l’Acetaia Mussini ha radici storiche di lunga data, in quanto nella famiglia dei due fondatori la tradizione dell’Aceto Balsamico risale all’inizio del XX secolo.

Secondo la storia della famiglia, fu Guido Mussini – nato nel 1885 circa – il primo che cominciò la produzione dell’Aceto Balsamico. Purtroppo non sappiamo molto di lui, tranne che nei primissimi anni del ‘900 convolò a nozze con Cesira Braglia, costituendo quel ramo della famiglia Mussini da cui discendono i fondatori dell’azienda. 

 

Come quasi tutte le famiglie della Pianura Padana, anche quella di Guido e Cesira era una tradizionale famiglia di estrazione contadina, che diede alla luce ben dieci figli. Oltre che fare i mezzadri per alcuni fondi locali, lavoravano anche il loro piccolo appezzamento di terreno, dove coltivavano uva e producevano vino, vivendo una vita semplice ma dignitosa. 

La tradizione orale – tramandata di generazione in generazione – vuole che i primi barili per l’affinamento dell’Aceto Balsamico siano stati acquistati già nel 1909. Per diversi decenni, Guido e Cesira svilupparono e consolidarono la loro conoscenza, le loro tecniche e procedure di gestione dell’acetaia. Inizialmente l’Aceto era riservato ai soli membri della famiglia, ma col tempo il cerchio di estimatori è stato esteso anche agli amici, aiutando quindi a spargere la passione per l’Aceto Balsamico nel territorio modenese.

 

Famiglia Mussini
Questa foto è stata scattata nel 1933: Guido e Cesira circondati dai loro figli sopravvissuti. Seduta in primo piano c’è Elena (madre di Giorgio), mentre Ido (nonno di Gabriele) non è visibile, in quanto è colui che ha scattato la foto.

L’espansione dell’acetaia avvenne solo nel secondo dopoguerra, nel contesto della ricostruzione della casa di famiglia situata nei pressi di Magreta, danneggiata seriamente da un bombardamento alleato. Per fortuna, i barili erano stati nascosti sottoterra, salvando la preziosa eredità culturale sia dalla distruzione, che dall’eventuale confisca per mano delle forze fasciste.

E così fu in questo periodo, a cavallo tra gli anni ’40 e ’50 che Guido e Cesira decisero di espandere il solaio della casa al fine di accomodare un numero maggiore di barili. Non solo grazie all’incremento della produzione, ma anche all’esperienza che avevano già accumulato e all’utilizzo dei migliori mosti disponibili, prodotti dalle proprie uve, il cerchio di apprezzatori dell’Aceto Balsamico Mussini si espanse ulteriormente.



Nonostante la crescente popolarità dell’Aceto Balsamico in genere, anche fuori dal territorio modenese, i figli scelsero percorsi di vita e lavoro diversi da quello intrapreso dai genitori. Come da tradizione, questo ha portato ad una progressiva frammentazione della storica acetaia di famiglia tra i figli. Questa fase è continuata per la maggior parte della seconda metà del secolo, fino al momento in cui Giorgio e Gabriele – dopo diversi anni passati a lavorare in altri settori – decisero di cominciare a radunare il più possibile dei diversi frammenti dell’eredità culturale di Guido e Cesira. 

La società MUSSINI venne fondata da lì a poco.